venerdì 03 agosto 2012
Il Premio Il Vittoriale compie un anno e conferma la sua nascita dannunziana attorno alle parole Bellezza e Arte. Se per la prima edizione, infatti, è stato assegnato a un Maestro dell’Arte del Cinema come Ermanno Olmi, per questa edizione 2012 il Presidente Giordano Bruno Guerri e la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani hanno deciso di omaggiare con il prestigioso riconoscimento il grande chansonnier della musica italiana Paolo Conte, che ha ritirato il premio sabato 28 luglio nell’Auditorium della dimora dannunziana di Gardone Riviera, in occasione del concerto che il cantautore ha tenuto la sera stessa al Festival del Vittoriale tenera-mente.
Al cantautore astigiano, autore di Gelato al limon, La Topolino amaranto e La musica è pagana, è stata consegnata una miniatura in alluminio – realizzata in esclusiva per il Premio da Mimmo Paladino – del famoso Cavallo blu, l’opera che lo sculture ha ideato in grandi dimensioni per arricchire il Vittoriale e che è stata collocata nel suggestivo Anfiteatro.
A suo agio e ciarliero, Conte si è concesso una lunga chiacchierata informale sul palco con il Presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, che gli ha consegnato il riconoscimento in quanto creatore di sogni, armonia, poesia e bellezza e per aver diffuso la lingua italiana nel mondo e, per questo, il più meritevole di ritirare il Premio.
Ad attendere sul palco dell’Auditorium lartista, per la prima volta al Vittoriale, oltre a Giordano Bruno Guerri, un’aspirapolvere e un originale divano giallo ocra Teodolinda, opera di Franco Summa, omaggio divertente al Maestro per il tempo passa anche sotto ai sofà del brano Fuga all’inglese. Tanti gli argomenti toccati dall’ex avvocato autore di canzoni intramontabili come Un gelato al limon, Madeleine e Vieni via con me: da d’Annunzio, mi basta sentire La pioggia del pineto per essere felice, ho sempre desiderato vedere questo posto, adesso lo respiro un po dopo averlo visto in molti servizi fotografici, non so se scriverò una canzone su d’Annunzio, ma mi attrae sicuramente, l’ispirazione macina, chissà se ci sentiremo
, al libro Paolo Conte – un pomeriggio tra gli inchiostri con Gigi e l’omonima mostra che si inaugura oggi a Pescara mi trovavo là per un concerto e mi hanno invitato a provare l’arte dell’incisione, ma io ero l’ultimo degli incisori e il primo dei dilettanti, ne hanno fatto un libro e una mostra con le mie opere, che butterei tutte tranne qualche cavallo che mi è venuto bene. Sul momento storico che stiamo vivendo, Conte non ha espresso giudizi particolari, ma ha dichiarato può darsi che siano anni di passaggio, può darsi che siano anni di un futuro che non si preannuncia tanto allegro, non so.
Non sono mancate gag divertenti tra i due protagonisti del palco: ma come mai i giornalisti le fanno sempre la stessa domanda sul perché le sue canzoni non trattano mai di temi legati all’attualità ha chiesto ad un certo punto Guerri visto che lei si occupa della realtà dell’anima a me sembra una stupidata, Anche a me, ha risposto ridendo Conte. Io e lei ci siamo incrociati già negli anni 80 – quando io ero un giovane direttore editoriale della Mondadori ha continuato poi il Presidente del Vittoriale – la chiamai perché volevo scrivere un libro e la prima cosa che le chiesi era se potevo chiamarla maestro e mi rispose subito no. Ora posso chiamarla Maestro?. Ora direi di sì, ha risposto Conte.
Dopo la consegna del Premio, il pubblico intervenuto in Auditorium ha assistito all’inaugurazione della nuova scultura di Ugo Riva, Soffio di Cielo, donata al Vittoriale e concessa in comodato al Comune di Gardone Riviera, che l’ha installata nella piazzetta antistante il Vittoriale: un Angelo proteso ad ali spiegate verso la casa di d’Annunzio.
La stessa sera il Maestro Conte è salito sul palco del Festival del Vittoriale tenera-mente, per una delle pochissime date italiane estive del tour, accompagnato dalla band storica composta da Nunzio Barbieri, Lucio Caliendo, Claudio Chiara, Daniele Dall’Omo, Daniele Di Gregorio, Luca Enipeo, Massimo Pizianti, Piergiorgio Rosso, Jino Touche, Luca Velotti. Per il pubblico, brividi retrò grazie a un repertorio più classico e brani tratti dal suo album di inediti del 2010 Nelson.