di Antonella Amapane
“Il Vate usava un litro di profumo al giorno spargendolo dappertutto per ricreare magiche atmosfere evocative. Possedeva 300 camicie di seta e altrettante di cotone. Disegnava gli abiti per se e per le sue «badesse» (soprattutto le tenute d’alcova su cui faceva cucire l’etichetta blu e rossa con la scritta «Gabriel Nuncius Vestiarum»). Insomma, era un Arbiter elegantiarum senza pari, grande estimatore del made in Italy. Dove – se non nella splendida casa-museo del poeta a Gardone Riviera – un imprenditore-stilista eccentrico come Stefano Ricci poteva presentare al meglio la collezione maschile per la primavera estate 2017? «A D’Annunzio mi lega l’amore per il bello senza tempo e la ricercatezza delle nostre creazioni». (…)”