Gabriele d’Annunzio: il periodo romano


Quando d’Annunzio giunge nella Capitale ha inizialmente l’intenzione di continuare gli studi iscrivendosi alla Facoltà di Lettere, intenzione però presto disattesa in quanto le collaborazioni con i giornali lo tentano e lo seducono irrimediabilmente. Diventa così cronista mondano – il Duca Minimo sarà la sua più celebre firma – ma anche poeta e narratore fine e raffinato, occupando in breve tempo posizioni sempre più importanti. La sua innata passione per il “bello”, per la bellezza e per gli oggetti costosi lo condurranno a quella “vita inimitabile” che inizia proprio a Roma: “il clima è dolcissimo, il cielo splendido, il sole d’oro; le rovine hanno strofe e immagini superbe pel mio cuore di poeta”.

Nel 1883 dopo una vera e propria fuga d’amore in treno alla volta di Firenze, di cui parlarono tutti i giornali dell’epoca avvertiti non a caso dal poeta stesso, sposa la duchessina Maria Hardouin di Gallese, uno dei migliori partiti della Capitale, e l’anno successivo, il 13 gennaio 1884, nascerà il figlio Mario. Nel frattempo non si arresta la sua vena poetica: nel 1883 pubblica l’Intermezzo di rime – poesie erotiche che suscitano diverse polemiche – e nel 1884 una seconda raccolta di novelle, Il libro delle vergini.

La sua collaborazione con giornali e periodici della Capitale è sempre più frequente e nel 1885 per alcuni mesi dirige la “Cronaca bizantina”. Contemporaneamente la sua immagine di dandy fine e raffinato si delinea sempre più in modo marcato, lasciando intravedere il futuro Andrea Sperelli del Piacere. Nel 1886 pubblica le novelle di San Pantaleone e i versi di Isaotta Guttadàuro.

Nel 1887 conosce Barbara Leoni e se ne innamora perdutamente. Con lei vive una storia di grande passione e per questo abbandona la vita coniugale a favore delle grazie conturbanti della nuova amante. Negli anni successivi molte saranno le fughe d’amore: prima ad Albano e poi in Abruzzo, nella sua terra, in un rifugio solitario sull’Adriatico. Per comporre i romanzi che ha in mente – il Piacere e il Trionfo della morte – d’Annunzio ha bisogno di emozioni forti e del possesso esclusivo della donna amata.

In Abruzzo nel convento dell’amico Francesco Paolo Michetti, a Francavilla a Mare, compone il suo più celebre romanzo, Il Piacere (1889), che sarà il punto di avvio della sua carriera di romanziere. Nel frattempo porta avanti la relazione con Barbara Leoni e trascorre con lei l’estate del 1889 a San Vito Chietino, progettando un romanzo sulla loro intensa storia d’amore, LInvincibile.