La storia


Il Vittoriale degli Italiani è un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua eretto dal 1921, a Gardone Riviera sulle rive del lago di Garda da Gabriele d’Annunzio con l’aiuto dell’architetto Gian Carlo Maroni, a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale.
Il Vittoriale oggi è una fondazione aperta al pubblico e visitata ogni anno da circa 180.000 persone.

1° febbraio 1921 – D’Annunzio affitta per 600 lire mensili e per il termine di un anno la villa di Cargnacco (contrada di Gardone Riviera) appartenuta a Henry Thode, l’illustre studioso d’arte che in prime nozze aveva sposato Daniela Senta von Bülow, figlia di Cosima Liszt. La villa era stata sequestrata dal Governo italiano come risarcimento dei danni di guerra.

5 aprile 1921 – Riceve Mussolini nella nuova residenza.

31 ottobre 1921 – La villa di Cargnacco, soprannominata la “Colonica” per il suo carattere rustico, viene acquistata per 130.000 lire, cifra che raddoppia con l’acquisto congiunto di tutto ciò che la villa contiene: la biblioteca di circa seimila volumi, il pianoforte Steinway appartenuto a Listz, ritratti di Lenbach, mobilio e cimeli, libri e fotografie d’arte, manoscritti di Wagner.

Novembre 1921 – Il giovane architetto Gian Carlo Maroni (1893-1952), nativo di Arco, ex-combattente, allievo di Wenter Marini, è già all’opera per ristrutturare la villa. I primi interventi, precisa il committente, dovranno “stodeschizzarla”. Maroni sarà poi il sovrintendente della “Santa Fabbrica del Vittoriale”.

Natale-Capodanno 1921-1922 – In un numero speciale dell’“Illustrazione italiana” d’Annunzio pubblica Il Palladio del Garda. Da poco reduce dall’avventura fiumana insiste sulla “Vittoria mutilata” e si propone come baluardo della Patria dalla nuova postazione nei pressi del confine austriaco. Esce da Treves il Notturno, “comentario delle tenebre” e della Grande Guerra (nel corso dell’anno ha pubblicato una parte delle orazioni fiumane).

13 agosto 1922 – A causa di un incidente ancora oggi oscuro, resta gravemente ferito al capo. È caduto da una finestra del primo piano della villa che ora, con vezzo francescano, viene ribattezzata Prioria. Il 15 di quel mese era previsto un incontro a tre con Nitti e Mussolini, decisivo per le sorti della politica italiana.

16 ottobre 1922 – Renato Brozzi, lo scultore che d’Annunzio definirà “animaliere”, gli fornisce un’innumerevole serie di piccoli animali in oro e argento.

28 ottobre 1922 – Nel giorno della Marcia su Roma Mussolini telegrafa a d’Annunzio, ancora convalescente: “Non vi chiedo di schierarvi al nostro fianco…ma siamo sicuri che non vi metterete contro questa meravigliosa gioventù”.

15 maggio 1923 – Il boschetto di magnolie dove sono erette “numerose colonne memoriali”, nei Giardini, viene chiamato per la prima volta Il Vittoriale. Per estensione il nome passa quindi a tutta la proprietà, mentre il luogo votivo diviene l’Arengo.

22 dicembre 1923 – Atto di donazione del Vittoriale al “popolo italiano”. Nel corso dell’anno vengono pubblicati il testo del Nuovo Patto marino e Per l’Italia degli Italiani.

14 marzo 1924 – In occasione dell’annessione di Fiume il re gli conferisce il titolo di Principe di Montenevoso.

22 aprile 1924 – Muore a Pittsburg Eleonora Duse.

Maggio 1924 – Il Vittoriale si arricchisce di cimeli: giungono lo SVA del volo su Vienna insieme con alcuni massi di guerra (Adamello, Sabotino, Pasubio, San Michele, Grappa) collocati nei giardini di fronte alla Prioria.

10 giugno 1924 – Viene assassinato Matteotti: il Poeta, in privato,  parla di “una fetida ruina”.

15 giugno 1924 – Riceve £. 100.000 come acconto per la vendita al governo del manoscritto della Gloria (il saldo, di ulteriori £. 100.000, è di tre giorni successivo). Guido Cadorin è all’opera per decorare la Stanza del Lebbroso, luogo simbolico (il lebbroso, ovvero d’Annunzio stesso, era anticamente emarginato ma sacro a Dio).

Agosto 1924 – Acquisto della Villa Mirabella. Adiacente alla Prioria, ospiterà la moglie di d’Annunzio, Maria Hardouin di Gallese durante i suoi frequenti soggiorni gardonesi. Esce il primo volume delle Faville del maglio, prose di memoria.

Gennaio 1925 – Giungono al Vittoriale il MAS (Motoscafo Anti Sommergibile, ma per d’Annunzio l’acronimo si scioglie in  Memento Audere Semper) con il quale il Poeta-soldato ha compiuto nel 1918 la “Beffa di Buccari” e, in una ventina di vagoni ferroviari, la prua della Nave Puglia (in memoria dell’eroico capitano Gulli, ferito a morte nelle acque di Spalato il 10 luglio 1920). Viene rimontata e collocata sul promontorio “la Fida”.

25 marzo 1925 – Chiede a Mussolini l’appoggio per la costruzione del Meandro del Benaco, via litoranea che dovrà congiungere la “liberata Venezia tridentina e la regione lombarda, la veneta, la padana, l’emiliana”.

12 maggio 1925 – Impartisce istruzioni per la facciata della Prioria: “desidero seguire il disegno del palazzotto aretino del Podestà… Bisogna tempestarla di pietre senza ordine simmetrico”.

17 maggio 1925 – Giunge al Vittoriale l’idrovolante S 16 che si chiamerà Alcyone.

25 maggio 1925 – Visita di Mussolini a Gardone: sul MAS, con d’Annunzio, il Duce solca le acque del lago. Risalgono a quel mese l’acquisto della Torre-Darsena e la sistemazione del Portico del Parente (il portico antistante i Giardini, decorato da Guido Marussig, è dedicato a Michelangelo, che d’Annunzio considera suo ideale “genitore”).

Agosto 1925 – Acquisto dell’ex-Hotel Washigton: la proprietà si espande a scanso di importune vicinanze. Marcello Piacentini visita il Vittoriale lasciando in dono a d’Annunzio le prime tre annate di “Architettura e arti decorative”, rivista da lui diretta.

Settembre 1925 – Renato Brozzi consegna la Vittoria angolare, grande statua in bronzo che sarà collocata sulla prua della Nave Puglia.

Ottobre 1925 – È ultimata la sistemazione della Stanza della Leda, camera da letto intitolata al gesso dorato posto sul camino, raffigurante l’accoppiamento mitologico di Leda con Giove trasformato in cigno. La stanza prende luce dalla Veranda dell’Apollino (il nome deriva dal gesso di un piccolo Apollo arcaico) che Maroni costruisce ex-novo.

Giugno 1926 – È fondato l’Istituto per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia che sarà stampata da Mondadori. Nelle casse del Vittoriale entrano così dieci milioni di lire che andranno ad alimentare la Santa Fabbrica con gli Edifici degli Archivi, i Loggiati che fanno da corona alla piazzetta dalmata, l’ala di Schifamondo (variante di Schifanoia). D’Annunzio scrive a Maroni: “Chiedo a te l’ossatura architettonica, ma mi riserbo l’addobbo… Desidero di inventare i luoghi dove vivo”. Esce Il libro ascetico della giovane Italia, raccolta degli scritti di guerra.

13 novembre 1926 – Maroni ha reperito gigli e aquile in pietra da collocare nei Giardini (il modello è villa d’Este a Tivoli).

7 dicembre 1926 – L’Officina, lo studio con tavoli e scaffali in rovere chiaro, è ultimata. Viene ultimata la Stanza della Musica, decorata con i vetri muranesi di Napoleone Martinuzzi (soprannominato “Fra Napè”).

2 febbraio 1927 – Prendono avvio i lavori per l’ala di Schifamondo.

Giugno 1927 – Napoleone Martinuzzi esegue la Canefora (figura di donna accosciata che regge in capo un canestro di frutta), statua in bronzo collocata su un alto pilo nei giardini.

12 settembre 1927 – La Figlia di Iorio va in scena nei Giardini del Vittoriale. D’Annunzio comincia a concepire la costruzione del Parlaggio, un grande teatro.

Giugno 1928 – Esce il secondo tomo delle Faville del maglio.

8 giugno 1929 – Dopo tre anni di lavori, è ultimata la nuova sala da pranzo, ovvero la Stanza della Cheli (il nome deriva dalla tartaruga in bronzo, realizzata da Renato Brozzi, posta a capotavola) che congiunge la Prioria a Schifamondo. Secondo d’Annunzio “è la sola stanza del Vittoriale che non sia triste”.

14 agosto 1929 – È impaziente di abitare lo Schifamondo. Confessa a Maroni: “Ho il bisogno quasi tragico di abitare in una casa nuova”.

Ottobre 1929 – Si conclude l’allestimento della Stanza delle Reliquie (contiene i simulacri di tutte le religioni) con il montaggio della grande vetrata di Santa Cecilia all’organo. Il disegno è di Cadorin, la realizzazione di Pietro Chiesa.

Agosto 1930 – Marcello Piacentini è di nuovo a Gardone, dove raccoglie materiale per l’articolo che dedicherà in dicembre a Gian Carlo Maroni, l’architetto del Vittoriale”, sulla rivista “Architettura e arti decorative”.

7 settembre 1930 – L’atto di donazione del Vittoriale al “popolo italiano” viene ribadito e perfezionato. Viene predisposto l’acquisto di nuove aree che ampliano la proprietà fino al raggiungimento di nove ettari complessivi.

Dicembre 1930 – Nasce il “Sodalizio dell’Oleandro” per l’edizione nazionale dell’opera di d’Annunzio in veste economica.

18 agosto 1931 – Maroni chiede la collaborazione di Giò Ponti per il rifacimento della cucina e dei bagni della Prioria.

10 settembre 1931 – Maroni e Brozzi partono alla volta di Pompei dove dovranno studiare il teatro antico per la costruzione del Parlaggio, il grande teatro del Vittoriale.

18 febbraio 1932 – D’Annunzio stila un preventivo di circa 2.000.000 di lire per l’allestimento di Schifamondo. Progetta il Museo di guerra, una Sala d’Estremo Oriente per i décors orientali e un giardino pensile (poi non realizzati).

Luglio 1933 – Riesce a far abbattere l’”immonda taverna”, un’osteria ubicata accanto al portale d’accesso del Vittoriale. Iniziano i lavori per la costruzione della Piazza dei Caduti di Gardone che armonizzino la monumentale residenza con l’ambiente circostante.

Marzo 1934 – Si concludono i lavori per il Casseretto, sede degli Uffici della Santa Fabbrica e abitazione di Maroni (la denominazione marinara assimila il villino a un “cassero”, ovvero a un ponte di comando).

Dicembre 1934 – Gli ex-combattenti di Brescia donano una copia della celebre Vittoria (reperto del I sec. d.C.), collocata in un apposito Tempietto nei loggiati.

Settembre 1935 – Escono le Cento e cento e cento e cento pagine del Libro Segreto di Gabriele d’Annunzio tentato di morire, l’ultima grande opera del memorialista. Sostiene la campagna d’Africa con messaggi inneggianti all’Impero che saranno raccolti l’anno successivo in Teneo te Africa.

Ottobre 1935 – Il Comune di Milano dona a d’Annunzio copia della Vittoria del Piave di Arrigo Minerbi. La statua in bronzo è collocata sul primo pilo del viale d’accesso.

Agosto 1936 – Maroni si reca a Pescara per il restauro della casa natale di d’Annunzio.

17 luglio 1937 – È costituita la Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” e Maroni ne assume la soprintendenza.

20 settembre 1937 – D’Annunzio viene nominato Presidente della Reale Accademia d’Italia.

30 settembre 1937 – Alla stazione di Verona incontra Mussolini reduce dal primo viaggio in Germania.

1° marzo 1938 – Muore alle ore 20 per emorragia celebrale. La morte lo sorprende mentre è seduto al tavolo della Zambracca, la stanza (zambra) che funge da guardaroba e studio privato. In seguito Maroni ultimerà il Mausoleo (dove ora d’Annunzio è sepolto insieme con alcuni legionari fiumani) e il Parlaggio.