Quaderni del Vittoriale. Nuova serie, n. 4


Quaderni del Vittoriale. Nuova serie, n. 4

 

Abstract

 

“Quaderni del Vittoriale”. Nuova serie, n. 4

 

Studi e letture / Studies and readings

 

Giovanilismo e nazionalismo: d’Annunzio e Monicelli nel carteggio inedito / Youthfulness and nationalism: d’Annunzio and Monicelli through the unpublished correspondence

Annamaria Andreoli

 

D’Annunzio raccoglie l’eredità carducciana di “Poeta della Nazione” e si rivolge al pubblico dei giovani, in particolar modo degli intellettuali, invitandoli a farsi protagonisti del “nuovo Rinascimento” destinato a compiersi in Italia. La retorica dannunziana è ampiamente condivisa e supportata da numerose personalità emergenti dell’epoca, tra cui Bruers, Borgese e Monicelli. Quest’ultimo, in particolare, diventa collaboratore fidato del Vate, difendendone in più occasioni la produzione teatrale ed artistica: si occupa, inoltre, di far pubblicare sul quotidiano “L’idea nazionale” i discorsi che il Poeta pronuncia durante l’impresa di Fiume.

 

D’Annunzio inherits the moral charge of “Nation’s Poet” from Carducci and speaks directly to the young people, especially the intellectuals, inviting them to become leading actors of the “new Rinascimento” that will be fulfilled in Italy. The poet’s rhetoric is largely shared and supported by various emerging personalities of the time, for example Bruers, Borgese and Monicelli. The last mentioned especially becomes one of the trustworthy collaborators of the Vate, defending his literary and artistic production in many occasions and taking care of the publication on the newspaper “L’idea nazionale” of the speeches pronounced by d’Annunzio at the time of the Fiume’s endeavour.

 

Una “Fiaccola” en plein air: dai monti d’Abruzzo ai pini di Villa Borghese / A “Fiaccola” (Torch) en plein air: from the mountains of Abruzzo to the pines of Villa Borghese

Filippo Sallusto

 

Il saggio ripercorre le vicende che intercorrono dalla prima messa in scena de “La fiaccola sotto il moggio” nel 1905, rivelatosi un clamoroso fallimento, alla rappresentazione del 1927 al Lirico di Milano, soffermandosi sull’analisi dello spettacolo organizzato nel 1923 dalla compagnia teatrale di Mario Fumagalli presso Villa Borghese, considerato il primo vero successo della suddetta opera. L’autore si concentra inoltre sulla figura di Teresa Franchini, protagonista della prima esecuzione della “Fiaccola”, sottolineando come un successivo incontro rivelatore con il Poeta la porterà ad essere una delle migliori interpreti del repertorio teatrale dannunziano.

 

The paper retraces the events that intercourse between the first mise-en-scène of “The torch under the bushel” in 1905, that was a clamorous failure, and the representation of 1927 at the Lyrical theatre of Milano, particularly analysing the performance of the troupe of Mario Fumagalli at Villa Borghese in 1923, considered the first success of the aforementioned opera. The author also lingers on the figure of Teresa Franchini, the main character of the first staging of the “Torch”, explaining how a further encounter with the Poet would lead her to be one of the best performers of d’Annunzio’s theatrical repertoire.

 

Frammenti di memoria. Due scritti dannunziani di Fernand Gregh / Fragments of memory. Two writings on d’Annunzio by Fernand Gregh

Giorgio Zanetti

 

Il saggio illumina un episodio di rilievo, anche se poco noto, della ricezione di d’Annunzio in Francia. Come avvertì subito lo stesso d’Annunzio, fra i lettori più acuti della sua prima opera tradotta in francese, “L’innocente”, vi è certo il giovane Fernand Gregh, coetaneo e amico di Proust. Sulla “Revue Blanche” del dicembre 1893 egli propone dell'”Intrus” una lettura partecipe, attenta sia al tenore etico-ideologico dell’opera che alle sue novità formali. Il discorso suona diverso con “Il fuoco”. La storia degli amori di d’Annunzio con la Duse, nel quadro di esaltato estetismo del romanzo veneziano, trova in Gregh un riscontro decisamente polemico, anche se non privo di riconoscimenti, intelligente e onesto, comunque, anche nel dissenso, come riconosce in una lettera all’amico lo stesso Proust. Appunto sulla ricezione di d’Annunzio in Proust, così come affiora da una pagina singolare di “Sodome et Gomorrhe”, si sofferma infine l’articolo, introducendo i testi delle due recensioni di Gregh nella traduzione a cura dell’autore.

 

The essay enlightens a relevant but barely known episode about the reception of d’Annunzio in France. Among the keenest reader of his first translated to French work, “L’innocente”, the Poet immediately noticed the young Fernand Gregh, coetaneous and friend of Proust. Writing on the newspaper “Revue Blanche” in December 1893, he proposes a participated reading of the “Intrus”, being careful to the ethic-ideological content of the volume as to its stylistic innovations. Things are different with the “Il fuoco” (The flame). The story of the love between d’Annunzio and Eleonora Duse, developed in the contest of the exalted aestheticism of the venetian romance, is criticised by Gregh in a polemical but fair manner, even though he acknowledges some merits to it, as Proust recognises in a letter to his friend. The paper eventually focuses on the receiving of d’Annunzio by Proust, as it emerges from a peculiar page of the journal “Sodome et Gomorrhe” and introduces the text of the two reviews written by Gregh, as translated by the author.

 

Inediti e rari / Unpublished and rares

 

Una trascrizione cinematografica del “Forse che sì forse che no” / A cinematographic transcription of the “Forse che sì forse che no”

Giorgio Zanetti

Emersa dai fondi archivistici del Vittoriale, dalla documentazione sconfinata e in gran parte ancora incognita circa i rapporti tra d’Annunzio e il cinema, la sceneggiatura inedita e anonima del “Forse che sì forse che no” che si pubblica nel presente articolo si segnala per la vigile intelligenza dei nessi strutturali e simbolici del racconto, su cui innesta di volta in volta le integrazioni, le modificazioni, le invenzioni richieste dalla logica propria del linguaggio cinematografico. Anche per questo, oltre ad avanzare alcune ipotesi circa la paternità del dattiloscritto del Vittoriale, l’articolo prospetta l’esigenza di un’analisi immanente della cinematografia ispirata a d’Annunzio, tale da gettar luce, per così dire, di rimando, anche sulle categorie e i modi di essere della narratività dannunziana.

 

Emerged from the archive funds of the Vittoriale, that has an immense and unrevealed documentation on the relationship between d’Annunzio and the cinema, the unpublished and anonymous script of the “Forse che sì forse che no” is notable for the keen intelligence of the structural and symbolical connections of the narration, on which the integrations, the modifications and the inventions required by the logic of the cinematographic language are built. For this reason, besides proposing some hypothesis concerning the paternity of the typescript of the Vittoriale, the essay states that it is necessary an immanent analysis of the cinematography inspired by d’Annunzio, as to enlightens in return the categories and the typologies of the Poet’s narrative.

 

Bibliografia dannunziana 2001-2005 / D’Annunzio’s bibliography 2001-2005

Roberta Valbusa

 

Si propone la bibliografia dannunziana dall’anno 2001 all’anno 2005.

 

The bibliography of d’Annunzio, from the year 2001 to the year 2005, is here published.