Quaderni del Vittoriale. Nuova serie, n. 11


Quaderni del Vittoriale. Nuova serie, n. 11

 

Abstract

 

“Quaderni del Vittoriale”. Nuova serie, n. 11

 

 

Studi e letture – Studies and readings

 

«Casetta Rossa, addio!» / «Casetta Rossa, addio» («Casetta Rossa, farewell»)

Carla Gagliardi

 

Il saggio descrive il periodo vissuto da Gabriele d’Annunzio nella sua dimora di Venezia, la “Casetta Rossa”. Il Poeta trascorre nella palazzina cinque anni sereni, che l’autrice tratteggia con il supporto della corrispondenza conservata negli Archivi del Vittoriale. La casa veneziana, affettuosamente chiamata “scatolino”, accoglie anche la figlia Renata, Olga Brunner Levi, la governante Aélis e numerosi ospiti, in un’atmosfera familiare che d’Annunzio non ritroverà più negli anni successivi.

 

The essay describes the period lived by Gabriele d’Annunzio in his venetian dwelling, the so called “Casetta Rossa”. The poet spend five peaceful years in the building, a period that the author sketches out thanks to the support of the correspondence kept in the Vittoriale’s Archives. The venetian mansion, affectionately called “scatolino” (little box), welcomes also the daugher Renata, Olga Brunner Levi, the housekeeper Aélis and several guests, in a familiar atmosphere that d’Annunzio won’t be able to find again in the following years.

 

I primi quarant’anni del teatro del Vittoriale / The first forty years of the Vittoriale’s theatre

Chiara Arnaudi

 

Gabriele d’Annunzio desiderava per il Vittoriale un teatro stabile in cui mettere in scena i propri drammi, ma né il Poeta né l’architetto Maroni, autore del progetto, riuscirono a vederlo finito, poiché i lavori per la costruzione si conclusero solo nel 1952. Il contributo ripercorre anno per anno, dal 1953 al 1993, il calendario delle rappresentazioni: il lettore vi potrà cogliere la ricchezza degli spettacoli (drammi e prosa, concerti, balletti) e i nomi di spicco fra i numerosi interpreti.

 

Gabriele d’Annunzio desired a permanent theatre at the Vittoriale, where he could stage his drama. Unfortunately, neither the Poet nor the architect Maroni, author of the project, managed to see it completed, since the works for the construction finished only in 1952. The paper recalls year after year, from 1953 to 1993, the performances’s calendar: the reader will be able to seize the show’s variety (drama and prose, concerts and ballets) and recognize the prominents names among the several performers.

 

Inediti e rari – Unpublished and rares

 

“Manah” e “Lalla”: un fondo di lettere inedito / “Manah” and “Lalla”: a fund of unpubblished letters

Giordano Bruno Guerri,

 

Fra gli importanti documenti donati da Martino Zanetti al Vittoriale spiccano le lettere indirizzate da d’Annunzio a due delle sue numerose amanti: Evelina Morasso Scapinelli e Giselda Zucconi. In queste pagine sono proposti tre esemplari tratti dal fondo acquisito che risalgono a due momenti della vita del Poeta distanti fra loro. D’Annunzio scrive in ciascuna lettera con parole intense, tuttavia molto diverse le une dalle altre: l’entusiasmo giovanile del primo amore nella lettera a Lalla (Giselda Zucconi), la passione erotica velata dall’idea della morte nelle due indirizzate a Manah (la contessa Morasso Scapinelli).

 

Among the important documents donated by Martino Zanetti to the Vittoriale, noteworthy are the letters adressed by d’Annunzio to two of his several lovers: Evelina Morasso Scapinelli and Giselda Zucconi. In the essay three documents belonging from the acquired collection are presented, these date back to two quite distant moments in the Poet’s life. D’Annunzio writes every letter with intense words, nevertheless very different from one another: the letter to Lalla (Giselda Zucconi) shows the youthful enthusiasm of the first love, while in the two letters to Manah (the Countess Morasso Scarpinelli) the erotic passion is veiled by the idea of death.

 

Nella “Fabbrica” del Vittoriale – In the Vittoriale’s “Factory”

I motti dannunziani illustrati da Adolfo de Carolis / Mottos of d’Annunzio illustrated by Adolfo de Carolis

Valentina Raimondo,

 

Il rapporto fra Gabriele d’Annunzio e Adolfo de Carolis si configura come sincera stima e amicizia, ma soprattutto come fertile collaborazione artistica. Le precisissime richieste del Poeta, testimoniate dalla corrispondenza, si fondono con l’intensità espressiva di de Carolis. Il saggio indaga la collaborazione con un attento esame dei motti dannunziani realizzati dal 1905 in poi.

 

Gabriele d’Annunzio and Adolfo de Carolis’s relationship is characterized by a true esteem and friendship, but above all is based on a fertile artistic collaboration. The Poet’s very meticolous requests, testified by the corrispondence, are melt with de Carolis’s expressive intensity. The article inspects the collaboration through a careful examination of the mottos by d’Annunzio created since 1905 onwards.

 

Tre reperti romani al Vittoriale e tre diverse vicende d’acquisizione / Three Roman finds at the Vittoriale and three different acquisitions circumstances

Simone Don

 

Il Vittoriale deve la propria unicità anche alla diversissima provenienza degli oggetti in esso contenuti, parti integranti della Prioria, ma anche dell’esterno della casa e del parco. Il saggio esamina per la prima volta tre reperti romani e, dove possibile, ricostruisce le vicende che hanno condotto ciascun oggetto alla dimora dannunziana.

 

The Vittoriale uniqueness is given also by the huge amount of items, with the most various origins, that are conserved there. These are an integral part not only of the Prioria, but also of the outside of the house and the garden. The essay examines for the first time three Roman finds and, where it’s possible, reconstructs the events that have brought every object to d’Annunzio’s dwelling.