Quaderni del Vittoriale. Nuova serie, n. 6


Quaderni del Vittoriale. Nuova serie, n. 6

 

Abstract

 

“Quaderni del Vittoriale”. Nuova serie, n. 6

 

Studi e letture / Studies and readings

 

D’Annunzio e il cinema / D’Annunzio and the cinema

Paola Sorge

 

Il saggio illustra il complesso rapporto di Gabriele d’Annunzio con la settima arte. Il cinema si presenta al Poeta e agli intellettuali a lui vicini come la realizzazione del sogno wagneriano, perché in grado di raccogliere in sé ogni espressione artistica. Esso è inoltre capace di offrire agli occhi del pubblico visioni fantastiche e metamorfosi, proiettando sullo schermo il meraviglioso dei tempi moderni. Il precoce interesse dannunziano per il cinema, tuttavia, si affievolisce e l’“arte del silenzio” ben presto si riduce a mera fonte di guadagno. L’autrice del saggio, inoltre, approfondisce le sceneggiature scritte dal Poeta e passa in rassegna i film tratti dalle sue opere.

 

The essay displayed the complex relationship between Gabriele d’Annunzio and seventh art. The cinema arises to the Poet and his fellow intellectuals as the realisation of Wagner’s dream, capable of combining every form of artistic expression. It can also offer to the public fantastic visions and metamorphosis, projecting the marvellous world of modernity on the screen. D’Annunzio’s early attractiveness for the cinema eventually fades away and the “silent art” becomes a bare source of money. The author of the paper also scrutinises the scripts of the Poet and reviews the films based on his works.

 

 

Il poeta e l’architetto. Gabriele d’Annunzio, Marcello Piacentini e la tutela della città storica italiana / The poet and the architect. Gabriele d’Annunzio, Marcello Piacentini and the safeguard of the italian historical city

Mariachiara Guerra

 

Il contributo espone le dinamiche che portano all’incontro fra Gabriele d’Annunzio e Marcello Piacentini. Nonostante non si possa parlare di un’effettiva conoscenza se non a partire dal 1918, i rispettivi percorsi formativi mostrano notevoli affinità. Entrambi, inoltre, intervengono nel dibattito sulla selvaggia speculazione edilizia che colpisce Roma, divenuta capitale, e sul tema della conservazione delle città storiche (Bologna in particolare). L’autrice, avvalendosi della corrispondenza custodita negli archivi del Vittoriale, mostra come queste due voci convergano, anche sotto l’aspetto del lessico: quella dell’architetto consapevole della propria funzione sociale e quella del poeta militante.

 

The essay is about the dynamics that allow Gabriele d’Annunzio and Marcello Piacentini to meet up. Even if we can’t talk about an actual reciprocal knowledge until 1918, their own educational path reveals a remarkable similarity. Furthermore, they both take part to the debate over the wild speculative building in Rome, turned into the capital, and over the preservation issue of the historic cities (especially Bologna). The author, by the means of the correspondence kept in the Vittoriale’s Archives, demonstrates these two voices converge, even from a lexical point of view: the one of the architect, conscious of his social role, and the one of the engagé poet.

 

 

Sviluppi della filologia dannunziana. La Fiaccola sotto il moggio / Developments concerning the philology of d’Annunzio. The Torch under the bushel

Sara Campardo

 

Nel 2009 si aggiunge al corposo progetto dell’Edizione Nazionale delle Opere di Gabriele d’Annunzio un nuovo tassello con il volume dedicato alla Fiaccola sotto il moggio, curato da Maria Teresa Imbriani. Il saggio di Sara Campardo esamina l’edizione critica dell’opera dannunziana in questione in tutte le sue parti: le ricerche filologiche hanno delineato con precisione le fasi compositive della Fiaccola, considerata dal Poeta “la perfetta delle sue tragedie”, a lungo meditata, scritta poi di getto e, infine, rivista a causa di esigenze di rappresentazione. Imbriani, avvalendosi anche di documenti inediti, propone alcune emendationes e reintegra il testo con due lezioni espunte per errore tipografico dal manoscritto.

 

The volume regarding the Torch under the bushel, edited by Maria Teresa Imbriani in 2009, adds a new element to the notable project of the Opera Omnia of Gabriele d’Annunzio. The Sara Campardo’s essay examines the critic edition of d’Annunzio’s masterpiece in all its aspects: the philological researches have accurately described the constituent phases of the Torch, the work considered by the Poet “the perfect one of all his tragedies”, long planned, written in one go and, finally, modified because of staging’s necessity. Imbriani, taking advantage of unpublished documents as well, shows some emendationes and integrates the text with two lectiones removed from the manoscript due to a typographical error.

 

Inediti e rari / Unpublished and rares

Da Micene a Pompei. Il carteggio tra d’Annunzio e Vittorio Spinazzola rivelatore di sotterra / From Micene to Pompei. The correspondence between d’Annunzio and Vittorio Spinazzola “rivelatore di sotterra” (“seeker of antiques”)

Francesco Scotto di Freca

 

Molti sono i personaggi entrati in contatto con Gabriele d’Annunzio, ma solo alcuni possono vantare un rapporto di stima reciproca con il Poeta. Fra questi vi è Vittorio Spinazzola, archeologo originario di Matera, amico di Nitti e di Croce, frequentato da d’Annunzio durante il soggiorno napoletano. Il saggio analizza sei lettere che testimoniano questa amicizia: ciascuna missiva è contestualizzata dettagliatamente, a riprova dell’affinità culturale che lega i due per molti anni, manifestatasi nella comune passione per l’antico e l’archeologia.

There were many people who got in touch with Gabriele d’Annunzio, but only few of them could boast a close relationship of mutual esteem with the Poet. Among them there was an archaeologist from Matera, friend of Nitti and Croce, named Vittorio Spinazzola, who associated with d’Annunzio during his stay in Naples. The paper analyses six letters that testimony this friendship: each missive is contextualised in detail, proving the cultural affinity, manifested by their common passion for antiques and archaeology, that has bounded the two together for many years.

 

 

Nella “Fabbrica” del Vittoriale / In the Vittoriale’s “Factory”

 

Come un Panorama. La Sala della Musica di Previati da casa Grubicy al Vittoriale degli Italiani / The Music Room by Previati from Grubicy’s house to the Vittoriale degli Italiani

Roberto Consolandi

 

Gaetano Previati dipinse tra il 1907 e il 1908 un ciclo di sei quadri (tre quadri singoli e un trittico) su commissione di Alberto Grubicy, direttore della Galleria d’Arte A. Grubicy di Milano e Parigi. Questa serie di pannelli ‘musicali’ era destinata alla dimora del gallerista, per la Sala della Musica della figlia, e sarebbe rimasta in quella collocazione fino alla morte dello stesso Grubicy, avvenuta nel 1922. Il saggio tratta la vicenda del ciclo di Previati, che per volontà testamentaria del mecenate del divisionismo sarebbe stato da destinare a Gabriele d’Annunzio per il finanziamento della causa di Fiume, ma che sarebbe giunto al Vittoriale dopo varie vicissitudini solo dopo il 1939. Cogliendo l’occasione anche per degli excursus sull’attività artistica di Previati e sulle tendenze di fine Ottocento, Roberto Consolandi pubblica inoltre per la prima volta l’inedita corrispondenza epistolare durata circa tre anni tra d’Annunzio e Alberto Grubicy.

 

Gaetano Previati painted between 1907 and 1908 a cycle of pictures (three single paintings and one triptych) commissioned by Alberto Grubicy, director of the A. Grubicy Art Gallery in Milan and Paris. This series of ‘musical’ panels was created for the gallery owner’s dwelling, for his daughter’s Music Room, and remained in that position untill the death of Grubicy himself, in 1922. The essay concerns the events regarding the Previati’s cycle, originally destinated, following the testamentary will of the patron of Divisionism, to d’Annunzio to support Fiume’s endeavour; nevertheless, it would have arrived to the Vittoriale only after 1939, following various occurrences. Taking the opportunity to analyse Previati’s artistic activity and the trends of late 19th century as well, Roberto Consolandi also publishes for the first time the correspondence lasted about three years between d’Annunzio and Alberto Grubicy.