“Perché non possiamo non dirci dannunziani, potremmo dire parafrasando Croce. Oggi l’attualità di Gabriele d’Annunzio è vivissima e persino sconcertante. Ormai quelle che erano le manifestazioni di un caratere elitario si sono diffuse ovunque. Tutti aspirano a una casa che, come il Vittoriale, rifletta l’anima di chi la abiota. (…)
Una delle poche inattualità di d’Annunzio è invece la straordinaria enciclopedica cultura, e la continua cesellatura di un linguaggio antico e moderno. Per questo è tanto più importante questa squisita antologia, “Io, d’Annunzio” (
Enrico Damiani Editore), un prezioso ritratto del Vate, grazie alla scelta di un eminente esperto, Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani. (…)”